Salvatore Calabrese - biografia, fotografie. Non puoi bere nei bicchieri

Bere a colazione

domanda: quali criteri usi per determinare un buon cocktail?

risposta: Dovrebbe essere gradevole alla vista, avere un odore gradevole e un buon gusto, che determiniamo gradualmente. Percepiamo il primo assaggio con le labbra e con la lingua, come bambini ancora privati ​​dell'esperienza gustativa: ogni gusto sembra loro nuovo e interessante. Sentiamo il secondo assaggio con il palato medio, come i giovani, pieno di energia, sensuale e capriccioso, e questa è una vera varietà di gusti. E poi inizia la zona di sensibilità di una persona anziana che ha maturato e accumulato saggezza. Quindi, un buon cocktail dovrebbe accontentarti in tutte e tre le fasi. L'ultima sensazione è quella principale.

D: Hai iniziato a lavorare in un bar fin da bambino e non ne sei ancora stanco?

R: L'alcol non dovrebbe essere tuo nemico, merita di essere trattato con rispetto. Ovviamente mi diverto. Solo le dosi dovrebbero essere piccole. Ad esempio, adoro il mio Martini, ma solo un po', sul fondo.

D: È vero che il nome del cocktail Martini non ha nulla a che vedere con il vermut Martini?

O si. Il cocktail fu inventato nel 1912 dal barista Martini Taggio. Ma già nel 1870 fu inventato il cocktail Martinez (una parte ciascuno di gin, martini dolce, liquore maraschino e bitter Angosturo, che devono essere shakerati con una fetta di limone) - dal nome della città della California, dove c'è una targa commemorativa dedicato a questo evento, con la scritta: “Il Martini è stato inventato qui”. Il barista Martini Taggio ha sostituito il vermouth dolce con uno molto secco, aggiungendo tre parti di gin.

Il re dei cocktail è il classico Martini, che comprende gin o vodka e vermouth dry. Ed è proprio il vermouth Martini l'ingrediente ideale per aggiungere eleganza al drink. Sembra che preparare questo cocktail sia elementare, ma d'altra parte è il più difficile. È come cucinare gli spaghetti al pomodoro: sembra semplice, ma non tutti riescono a farlo.

D: Ogni barista famoso ha cocktail di sua invenzione.

R: Il sogno di ogni bartender è immortalarsi inventando il proprio cocktail. Se è davvero bello, tra cento anni si ricorderanno ancora di te. Se dovessi scegliere uno dei miei cocktail preferiti, sarebbe il Breakfast Martini, inventato nel 1997. Mia moglie ha suggerito la ricetta. Ogni mattina, come un tipico italiano, bevo un espresso: questa è la mia intera colazione. Di solito la mattina non ho un bell'aspetto: come host rimango sempre al bar fino alla chiusura. Un giorno, a quanto pare, avevo fatto una brutta figura, perché mia moglie, che mi convince a fare colazione tutte le mattine, ma che di solito sopporta il mio rifiuto, quella volta disse con tono ferreo: “Devi”. E mi ha dato una fetta di pane tostato con marmellata di arance. Il sapore amaro degli agrumi ha toccato il mio palato e, prima di finirlo, ho preso questo toast e marmellata e ho mescolato la marmellata con il gin al lavoro. La "colazione martini" finale comprende gin, Cointreau, succo di limone fresco e un cucchiaino di marmellata di arance, che aggiunge una piacevole amarezza agrumata all'intero cocktail. Molto rinvigorente.

Il cocktail di Sua Maestà

D: Per quanto ne so, hai dato i tuoi Martini a tutti quelli che interpretavano James Bond, ma tu stesso ti sei rifiutato di recitare in Casino Royale. Perché?

R: Ho davvero dato acqua a tutti, a cominciare dal grande Sean Connery e finendo con l'ultimo interprete di questo ruolo: David Craig. E per interpretare me stesso... mi è stato offerto il ruolo di un barista, cosa che avrebbe distrutto la mia reputazione. Sono un purista, non shakero mai un Martini nello shaker per evitare che diventi torbido. Questo cocktail ha solo bisogno di essere mescolato. Ma il regista ha insistito. Non ho scelta.

D: Hai dato l'acqua alla regina d'Inghilterra. Perché un tale onore?

A: Faccio semplicemente il miglior Martini del mondo. Anche la regina lo apprezzava.

D: Con gin o vodka?

o: Con gin. La vodka va bene, va bene, ma il gin ha un gusto più interessante.

D: Sua Maestà si concede anche dei cocktail?

o: Li ama. E la Regina Madre amava Dubonnet: due parti di gin in una parte di Dubonnet (aperitivo francese - "Settimana").

D: A che età?

R: Quando le ho preparato Dubonnet per la prima volta, aveva più di 80 anni. La Regina stessa è una sostenitrice del Martini puro: gin, martini extra dry, spirale di scorza di limone.

D: L'hai trattata nel tuo bar?

R: No, sempre alle feste private. Quando ciò accadde per la prima volta, Lord Vesperi, mio ​​cliente abituale, venne da me e mi chiese di trovare una bottiglia di buon cognac del 1926 - per una signora. Chiedo: "Chi è questa signora?" - "Regina". Mentre mi preparavo per quel ricevimento, il mio direttore generale mi fermò: “Salvatore, ti prego, niente baci”. Perché bacio tutte le donne con cui entro in contatto.

D: L'ho notato.

o: Ma qui c'è una regina a cui non puoi dire "Ciao". Altrimenti non potrò evitare la Torre.

D: La Torre non è più una prigione.

o: Sì, ho sentito. Ma il resto della famiglia reale, tranne la Regina, venne a trovarmi al mio bar Fifty a St. James's: la principessa Diana, la principessa Margaret, il principe Andrea... John Major con George Bush. Una volta c'è stato Stevie Wonder, per il quale ho preparato uno speciale cocktail Champagne Wonder, si è emozionato e si è seduto al pianoforte. Avevo Paul McCartney e i Rolling Stones.

D: Cosa ha bevuto Jagger?

o: Riderai: “Martini”.

D: E Lady Di?

A: Niente alcolici, al massimo un bicchiere di champagne. È venuta per trascorrere del tempo. Puoi goderti un bar come ti godresti un teatro. Se capisci che l'alcol è solo un motivo per stare insieme.

Il suo mentore aveva un fascino assolutamente assassino, flirtava molto abilmente con qualsiasi donna, e Calabrese aveva già capito che voleva davvero essere lo stesso.

E una delle prime lezioni di psicologia per lui fu il seguente incidente:

Ogni mattina mi alzavo alle cinque e alle cinque e mezza già tagliavo il pane per duecento persone nel ristorante dell'albergo. Vorrei anche versare una tazza di caffè e portarla allo chef. Ogni mattina volavo in cucina e gridavo con gioia: "Buongiorno, chef!" E non mi ha mai risposto. Una mattina entrai in cucina con il mio eterno: “Buongiorno Chef Alfonso!” Lo chef stava pulendo il pesce. Alla mia esclamazione, ha risposto sgarbatamente: "Cosa c'è di così bello in lui?!" e mi ha lanciato questo pesce. L'ho preso, ma era più o meno della mia stessa taglia. Sono caduto sulla schiena e il pesce mi si è seppellito in faccia. Il capo si avvicinò e disse che dovevo imparare a indovinare gli stati d'animo delle persone, solo così mi verrà qualcosa.

Da allora iniziò a seguire il credo: Se non vuoi ritrovarti con un pesce in faccia, indovina l’umore del visitatore.

Trasferitosi a Londra, Salvatore ha lavorato nel bar del Duke Hotel, al Library Bar del prestigioso Lanesborough Hotel e, infine, il palcoscenico del suo lavoro è diventato il Fifty di St. James.

Tra i suoi ospiti ci sono diverse celebrità: Sua Maestà la Regina, la Principessa Diana, il Principe Carlo, Stevie Wonder e Maurizio Gucci, Paul McCartney e i membri dei Rolling Stones. Ha avuto l'opportunità di comunicare con Fidel Castro e Nelson Mandela, Jones Major e George Bush. Tutti gli attori che interpretarono il ruolo di James Bond erano anche clienti di Calabrese.

Una delle storie più magiche è accaduta tra Salvatore e Stevie Wonder:

È venuto nel mio bar e gli ho preparato un cocktail speciale: Champagne Wonder, a base di champagne. Stevie bevve diversi bicchieri. Era di ottimo umore e cominciò a dondolare la testa al ritmo della musica. E ho un pianoforte nel mio bar. Mi sono avvicinato a Stevie e ho chiesto: "Ti piacerebbe giocare?" Annuì. L'ho portato al pianoforte e ha suonato per mezz'ora nel mio bar, dove in quel momento c'erano pochi clienti. Anche per loro sono stati momenti magici. Ma quello che per me è stato ancora più piacevole è che quando Stevie ha lasciato il bar ha applaudito. Ho chiesto: "Perché lo stai facendo?" Lui rispose: “Io, come uomo d'arte, applaudo un altro uomo d'arte.

Per la prima volta Lord Wesbury invitò Salvatore ad un ricevimento privato con la Regina di Gran Bretagna. Gli chiese non solo di preparare un cocktail Martini, ma anche di trovare una bottiglia di cognac del 1926 (l'anno di nascita della Regina). Quando il maestro del bar scoprì che doveva lavorare con la regina, ne informò il suo manager. Era molto spaventato: “Salvatore, devi imparare urgentemente come comportarti con Sua Maestà!” E mandò Calabrese a corsi su come trattare i reali. Ma la Regina allora non chiese un Martini, ma due. Alla fine della cena le chiese se voleva del cognac e le mostrò la bottiglia. Lei ha rifiutato molto gentilmente.

Il grande Salvatore considera suo compito: indovina il desiderio del cliente e realizza un cocktail che soddisfi le sue aspettative. Questo vale sia per le belle donne che per gli uomini.

Ogni buon cocktail deve avere tre componenti: Il cocktail dovrebbe soddisfare la vista, l'olfatto e il gusto.

Salvatore Calabrese è uno dei baristi più rispettati, un Martini Ambassador, detentore dei titoli di Chevalier du Champagne e Chevalier du Cognac, inoltre, Salvatore prepara il miglior cocktail Martini del mondo ed è stato per molti anni il presidente della British Bartenders Association. anni.

- DICONO che la Regina d'Inghilterra ama i tuoi cocktail. E quali ordina esattamente, se non è un segreto?

Elisabetta II ama il classico cocktail Martini. La Regina Madre preferiva il gin tonic. Quando sono stato invitato per la prima volta a un incontro con la regina Elisabetta, sono stato debitamente istruito su cosa avrei potuto dire, cosa non avrei dovuto dire e come rivolgermi a lei. Mi sono ricordato di tutto e mi sono diretto verso le porte. Poi il cerimoniere mi raggiunge, mi prende per mano e dice: “Salvatore, lo so che sei un italiano galante, ma ti prego, per oggi lascia perdere, non disturbare Sua Maestà con i baci. "

- Per chi altro hai versato?

Non l'ho versato a nessuno! La principessa Diana, il principe Carlo, Nelson Mandela, Fidel Castro, George Bush. Ho già perso il conto del numero delle star di Hollywood e britanniche.

- Mi chiedo cosa beve Bush...

Non so cosa beve a casa, ma mi ha chiesto di preparare un cocktail a base di gin.

“Agitato, non mescolato”: “Agitato, non mescolare!”

Migliore del giorno

- È VERO che sei stato invitato a recitare in un film di James Bond, ma hai rifiutato?

Sì, sono stati invitati a interpretare il ruolo di un barista che mescolerebbe il suo Martini per Bond. Ho molto rispetto per l'Agente 007, adoro quei film, ma non posso scendere a compromessi sui miei principi. Immagina di stare dietro il bancone e agitarlo in uno shaker davanti al mondo intero?

- Quasi, spiega la famosa frase di Bond "agitato, ma non mescolato!" È vero, nell'ultimo film, Bond ha inaspettatamente annunciato a tutti che "non gliene frega niente", ma è comunque interessante...

James Bond ordinò la vodka (o il gin) con il vermut e chiese che fosse agitato in uno shaker anziché mescolato. Ma questo è strettamente controindicato per bevande così pure! Non puoi agitare il whisky e in nessun caso agitare i cognac. Sono molto gentili. Cosa succede al gin o alla vodka se li agiti in uno shaker con il vermut? Non rimarrà nulla né dell'uno né dell'altro: né gusto né odore. Questo cocktail dovrebbe essere limpido, come una lacrima, ma dopo averlo agitato diventa torbido, come l'acqua dei piatti, e secondo me ha lo stesso sapore. Quindi è ancora il contrario di quello di Bond: mescolare con cura, ma non agitare. A proposito, ancora una precisazione. Molti credono che il nome di questo re dei cocktail - "Martini" - sia direttamente correlato all'omonima marca di vermut e che la vodka sia necessariamente presente lì. Ma non è così. Il Martini classico era gin puro con l’aggiunta di vermouth dry, qualche goccia di succo di limone o una o due olive, a seconda del gusto del cliente. E prende il nome dal suo ideatore, Martini di Arma di Taggia, barista di uno degli hotel di New York.

Ma su suggerimento di Ian Fleming, che non solo personalmente preferì mescolare vodka e vermouth con gin, ma "regalò" anche questo cocktail a James Bond, divenne una ricetta cult. A quanto pare Fleming credeva che un supereroe straordinario avrebbe anche gusti straordinari nel bere. Anche se, ad esempio, penso che mescolare un cocktail con il metodo James Bond significhi non avere alcun gusto.

Non puoi bere nei bicchieri

- IN 40 ANNI di lavoro probabilmente puoi già indovinare cosa ordinerà una persona?

Non so come ciò accada, probabilmente intuizione. A volte sto al bancone, guardo il cliente e penso, ad esempio: "Adesso ordinerà un cocktail con champagne". Che tu ci creda o no, non ho mai commesso un errore. O viceversa: in base a ciò che il cliente ha ordinato, posso trarre una conclusione sul suo carattere. È vero, tutto ciò è molto condizionale e approssimativo. A proposito, non è vero che solo gli uomini brutali ordinano cocktail forti e solo le donne forti preferiscono il cognac. Il cognac è ​​la bevanda preferita delle persone con una mente raffinata e un intelletto potente, ma allo stesso tempo premuroso e che non commette azioni avventate o affrettate. E, ad esempio, il whisky piace alle persone più socievoli e a coloro che sono abituati a realizzare tutto nella vita da soli.

- Se bevi prima il vino, poi la vodka e completando il tutto con lo champagne, avrai sicuramente dei forti postumi di una sbornia. Ma i cocktail sono una miscela di diversi tipi di bevande alcoliche. Il mal di testa al mattino non è programmato?

Quando si bevono le bevande separatamente, quello che succede è: almeno 250 ml di vino, poi almeno 100-200 ml di vodka, poi si passa al cognac e ancora almeno 100 grammi. Cioè, bevi nei bicchieri. Quando preparo un cocktail, mescolo gli ingredienti in quantità minime: 20 grammi dell'uno, 10 dell'altro, 50 dell'altro. Questo non ti farà venire il mal di testa, a meno che, ovviamente, non bevi 10-15 cocktail. Inoltre, devi sapere non solo cosa e quanto mescolare, ma anche come. A proposito, sono contrario ai bicchieri da cocktail grandi. Il bicchiere dovrebbe essere piccolo ed elegante. Non si beve a grandi sorsi, ma si assapora.

- Ci sono dei tabù che non dovresti mai mescolare?

Si ritiene che non sia possibile mescolare cognac e whisky nello stesso bicchiere, poiché il primo è l'uva e il secondo è il grano, ma conosco persone che amano questa miscela e sono ancora vive e vegete. Personalmente non mescolerei due ingredienti che rappresentano la purezza, come il gin e la vodka. Semplicemente non ha senso. Prendendo come base la vodka, bisogna cercare di enfatizzarne il gusto e donare un retrogusto morbido, per creare qualcosa di intrigante. Jin non lo farà.

"Bloody Mary" e "Black Russian"

- PERCHÉ un cocktail così popolare e delizioso come il Bloody Mary ha un nome così inquietante?

- "Bloody Mary" apparve nel 1921 ed era destinato ai postumi mattutini dei visitatori che avevano bevuto troppo la sera prima. E sebbene il prodotto funzionasse quasi perfettamente, all’epoca non era molto utilizzato. Dopo un po ', il cocktail "emerse" a New York, ma non includeva la vodka, ma il gin, che allora era più popolare. Questa miscela è stata chiamata in modo ancora più dissonante: Red Snapper, che significa "Red Villain". E solo negli anni Trenta il gin fu nuovamente sostituito dalla vodka e al cocktail fu restituito il nome originale "Bloody Mary". Perché quella insanguinata sia chiara dal colore, ma quale sia esattamente Maria, questo rimarrà probabilmente oggetto di dibattito e versione. Non tutti i cocktail, anche quelli famosi, possono ripercorrere la storia dei loro nomi. Si può solo supporre con un certo grado di probabilità basato sulla logica. Ad esempio, "russo nero". Russo - perché contiene vodka e nero - perché è davvero di colore nero. E alcuni nomi non possono essere spiegati nemmeno con tutta l'immaginazione. Soprattutto adesso che “Orgasms” e “Sex on the Beach” in varie varianti si moltiplicano come funghi dopo la pioggia.

- Eccoti anche tu: come "russo" - quindi immediatamente vodka. E tutto è così...

Cosa c'è di offensivo in questo? A cosa pensi quando senti la parola Scozia? Gli scozzesi sono prima di tutto il whisky, poi i kilt e Robert Burns. E gli scozzesi ne sono solo orgogliosi. I francesi - vino, i tedeschi - birra, gli inglesi - ale. La vodka è la bevanda nazionale dei russi. Sii orgoglioso che la tua bevanda sia un prodotto così nobile, unico nella sua purezza e proprietà. E bere la vodka è un intero rituale che solo tu, russo, padroneggi.

Chi altro può vantarsi di aver servito da bere alla Regina, di aver dato da bere a ogni James Bond e di essersi guadagnato gli applausi di Stevie Wonder? Solo Salvatore Calabrese è uno dei bartender più famosi al mondo

Foto: DR

Salvatore Calabrese è uno dei baristi più importanti del mondo e mette in mostra il suo talento nell'affascinante bar londinese Fifty. Se il mondo intero è un palcoscenico, allora il bar Salvatore ne è l'angolo, offrendo intrattenimento e servizio ai massimi livelli.
C’è stato un momento nella tua vita in cui hai capito che fare il barista era la tua vocazione e che saresti diventato il migliore?
È fantastico quando vieni chiamato il migliore, ma non dovrei essere io, ma qualcun altro. Ma è bello sentirlo. Ho iniziato questa professione quando avevo undici anni. Tutto è iniziato in Italia, perché vengo da quei posti. Il mio mentore aveva un fascino assolutamente assassino, flirtava in modo molto intelligente con qualsiasi donna, e anche allora ho capito che volevo davvero essere come lui. E una delle prime lezioni di psicologia per me è stato il seguente incidente. Ogni mattina mi alzavo alle cinque e alle cinque e mezza già tagliavo il pane per duecento persone nel ristorante dell'albergo. Vorrei anche versare una tazza di caffè e portarla allo chef. Ogni mattina volavo in cucina e gridavo con gioia: "Buongiorno, chef!" E non mi ha mai risposto. Una mattina entrai in cucina con il mio eterno: “Buongiorno Chef Alfonso!” Lo chef stava pulendo il pesce. Alla mia esclamazione, ha risposto sgarbatamente: "Cosa c'è di così bello in lui?!" e mi ha lanciato questo pesce. L'ho preso, ma era più o meno della mia stessa taglia. Sono caduto sulla schiena e il pesce mi si è seppellito in faccia. Il capo si avvicinò e disse che dovevo imparare a indovinare gli stati d'animo delle persone, solo così mi verrà qualcosa. Da allora mi sono ricordato: se non vuoi ritrovarti con un pesce in faccia, indovina l’umore del visitatore.
Sì, in fondo i baristi dovrebbero essere anche psicologi. Molte persone dietro al bancone possono raccontare tutta la loro vita.
Sì, comprese le celebrità. Ad esempio, Maurizio Gucci. Veniva spesso a trovarmi al bar. Maurizio era il padrone di un vasto impero, ma nella sua famiglia c'era sempre una feroce lotta. E molti giornalisti erano molto interessati alla situazione nella famiglia Gucci. Avrei potuto guadagnare un sacco di soldi se avessi venduto alcune delle storie che mi raccontava, ma non mi è mai venuto in mente di farlo.
So che tra i tuoi clienti ci sono un numero enorme di stelle.
Sì, ho visitato diverse celebrità: Sua Maestà la Regina, la Principessa Diana, il Principe Carlo. Ho avuto l'opportunità di comunicare con Fidel Castro e Nelson Mandela. Una delle storie più magiche mi è accaduta con Stevie Wonder. È venuto nel mio bar e gli ho preparato un cocktail speciale: Champagne Wonder, a base di champagne. Stevie bevve diversi bicchieri. Era di ottimo umore e cominciò a dondolare la testa al ritmo della musica. E ho un pianoforte nel mio bar. Mi sono avvicinato a Stevie e ho chiesto: "Ti piacerebbe giocare?" Annuì. L'ho portato al pianoforte e ha suonato per mezz'ora nel mio bar, dove in quel momento c'erano pochi clienti. Anche per loro sono stati momenti magici. Ma quello che per me è stato ancora più piacevole è che quando Stevie ha lasciato il bar ha applaudito. Ho chiesto: "Perché lo stai facendo?" Lui rispose: “Io, come uomo d’arte, applaudo un altro uomo d’arte”. Anche tutti i James Bond erano miei clienti. Mi è stato persino chiesto di preparare un cocktail in uno dei film di Bond, Casino Royale, ma ho rifiutato.
Perché?!
Sapevo che me lo avresti chiesto. Sono Presidente della UK Bartenders' Association da molti anni. E come hai detto tu stesso, piuttosto famoso. Ho sempre insegnato che un cocktail Martini non va shakerato in uno shaker, va mescolato. Non potevo rinunciare ai miei principi e rifiutai. A proposito, la regina d'Inghilterra adora davvero questo cocktail. Ho lavorato più volte ai suoi ricevimenti. È una donna molto gentile...
E mi sembra molto semplice.
Si hai ragione. La prima volta che fui invitato a un ricevimento privato fu Lord Wesbury. Mi ha chiesto non solo di preparare un cocktail Martini, ma anche di trovare una bottiglia di cognac del 1926 (l'anno di nascita della Regina). Quando ho scoperto che dovevo lavorare con la regina, l'ho detto al mio manager. Era molto spaventato: “Salvatore, devi imparare urgentemente come comportarti con Sua Maestà!” E mi ha mandato a seguire dei corsi su come trattare i reali. E quando già stavo andando al ricevimento, il direttore mi fermò sulla porta e disse: “Salvatore, ti prego, non baciare la regina!!!” Sa che sono un tipico italiano e mi piace molto baciare le donne. Ed è un bene che me lo abbia detto. Perché sicuramente mi precipiterei a baciarla e finirei i miei giorni nella Torre di Londra. ( Ride.) A proposito, la regina poi chiese non un Martini, ma due. Alla fine della cena le chiesi se voleva del cognac e le mostrai la bottiglia. Lei ha rifiutato molto gentilmente. Ma sono testardo! Ho mostrato di nuovo la bottiglia e ho detto: “Questo è il cognac di un anno meraviglioso. Un grande cognac per una grande donna." Notò che sull'etichetta c'era l'anno della sua nascita.
E alla fine hai bevuto?
No, ma ha gentilmente accettato di far aprire la bottiglia. Gli ospiti stavano già bevendo.
Continuiamo il tema Martini. Il volto del marchio è il bel Jude Law. Che cocktail gli prepareresti?
Gli preparerei un cocktail Martinez. Questo è il primo cocktail a lasciare il segno nella storia. 150 anni fa le bevande alcoliche erano molto forti e per ammorbidirne il gusto bisognava aggiungere o l'amaro o un po' di succo, alcuni con la menta. Con l'avvento del vermouth Martini è iniziata una nuova era. Perché è nata una stella. Martini dava ai drink uno spirito elegante e alla moda. Non ha funzionato contro il gusto delle bevande incluse nel cocktail, ma, al contrario, le ha supportate e rivelate. Molte ricette apparse in quei giorni sono ancora popolari oggi. E "Martinez", realizzato per la prima volta nel 1870, è tra questi. Questo è quello che cucinerei per Jude Law.
Molte persone considerano il cocktail una bevanda femminile.
Non sono d'accordo! Spesso ho persone che vengono appositamente per bere Martini o Manhattan. Il mio compito è indovinare il desiderio del cliente e realizzare un cocktail che soddisfi le sue aspettative. Questo vale sia per le belle donne che per gli uomini. Ogni buon cocktail deve avere tre componenti. E ne parlerò da vero italiano. Il cocktail dovrebbe soddisfare l'occhio, l'olfatto e il gusto. È come una bella donna che entra in un bar. È vestita in modo sbalorditivo e quindi piacevole alla vista. Ha un profumo buonissimo che attira tutti a sé, e alla fine (guarda, sono arrossita mentre te lo spiegavo!), anticipi che sapore avrà... Lo stesso con il cocktail. Questa dovrebbe essere una bevanda che semplicemente non può essere lasciata incompiuta. Molte persone credono che l'alcol sia nemico dell'uomo. Non è vero.
Il nemico è la quantità?
SÌ. L'importante è bere con moderazione. Ma questa è tutta una questione di cultura. Il bar è una scena meravigliosa, il barista è un maestro. Ma deve riuscire a fermare il cliente in tempo. Dovrebbe dire: “Ti sei divertito così tanto oggi. Vorrei che partissi da qui gioioso e ricordassi con piacere la meravigliosa serata che hai trascorso qui. Voglio che tu non ti vergogni di tornare da me domani. Altrimenti forse non ti rivedrò mai più. Dirai che ti sto facendo ubriacare e mi vergognerò moltissimo. Questo è ciò che è importante. Vuoi che le persone vengano da te di buon umore e se ne vadano di buon umore. E non perché mi venissero portati via.

Yulia Reshetova

Calabrese Salvatore Kalabreze Carriera: Attore
Nascita: Gran Bretagna
Cosa ha chiesto James Bond al barista e cosa preferisce bere la regina di Gran Bretagna? Perché i cocktail non ti fanno venire il mal di testa la mattina dopo? Come puoi determinare il carattere di una persona in base al tipo di bevanda che ordina in un bar? SUI SEGRETI DELLA TUA PROFESSIONE AIF. Lo ha detto all'Europa il presidente della British Royal Bartenders Association, Salvatore CALABRESE.

DICONO che la Regina d'Inghilterra adori i tuoi cocktail. E quali ordina esattamente, se non è un segreto?

Elisabetta II adora un rigoroso cocktail Martini. La Regina Madre preferiva il gin tonic. Quando sono stato invitato per la prima volta a un incontro con la regina Elisabetta, sono stato debitamente istruito su cosa era consentito interpretare, cosa non era consentito e come rivolgermi a lei. Mi sono ricordato di tutto e mi sono diretto verso le porte. Poi il cerimoniere mi raggiunge, mi prende per mano e dice: Salvatore, lo so che sei un italiano galante, ma ti prego, lascia perdere almeno per questi giorni, non disturbare Sua Maestà con i baci .

Per chi altro hai versato?

Non l'ho versato a nessuno! La principessa Diana, il principe Carlo, Nelson Mandela, Fidel Castro, George Bush. Ho già perso il conto del numero delle star di Hollywood e britanniche.

Mi chiedo cosa beve Bush

Non so cosa beve a casa, ma mi ha chiesto di preparare un cocktail a base di gin.

Agitato, non mescolato: agitare, non mescolare!

È VERO che sei stato invitato a recitare in un film di James Bond, ma hai rifiutato?

Sì, sono stati invitati a interpretare il ruolo di un barista, quello che mescolerebbe il suo Martini per Bond. Ho molto rispetto per l'Agente 007, mi piacciono questi film, ma non potrei rinunciare ai miei principi. Immagina di stare dietro il bancone e agitarlo in uno shaker davanti al mondo intero?

Quasi, spiega il famoso frullato di Bond, ma non mescolare! È vero, nell'ultimo film Bond ha annunciato inaspettatamente a tutti che non gliene frega più niente, ma tutto è ugualmente interessante

James Bond ordinò la vodka (o il gin) con il vermut e chiese che fosse agitato in uno shaker anziché mescolato. Ma questo è strettamente controindicato per bevande così pure! Non dovresti shakerare il whisky e in nessun caso dovresti shakerare i cognac. Sono molto gentili. Cosa succede al gin o alla vodka se li agiti in uno shaker con il vermut? Non rimarrà più nulla né del gusto né dell'odore. Questo cocktail dovrebbe essere trasparente, come una lacrima, ma dopo averlo agitato diventa torbido, come l'acqua dei piatti, e secondo me ha lo stesso sapore. Pertanto, tutto è uguale al contrario di Bond: mescola accuratamente, ma non agitare. A proposito, ancora una precisazione. Molti credono che il nome di questo re dei cocktail Martini sia direttamente correlato all'omonima marca di vermut e che la vodka sia presente a tutti i costi. Ma perché non è così. Il Martini classico era gin puro con l'aggiunta di vermouth dry, qualche goccia di succo di limone o una o due olive, a seconda del gusto del cliente. E ha preso il nome dal suo ideatore, Martini di Arma di Taggia, barista di uno degli hotel di New York.

Ma su suggerimento di Ian Fleming, che non solo personalmente preferì mescolare vodka e vermut con gin, ma regalò lo stesso cocktail anche a James Bond, divenne una ricetta cult. A quanto pare Fleming credeva che un supereroe straordinario avrebbe anche gusti straordinari nel bere. Anche se io, in particolare, credo che mescolare un cocktail secondo il metodo James Bond non ne esalti affatto il gusto.

Non puoi bere nei bicchieri

IN 40 ANNI di lavoro probabilmente puoi già indovinare cosa ordinerà un uomo?

Non so come ciò accada, a quanto pare è un'intuizione. A volte sto al bancone, guardo il cliente e penso, ad esempio: adesso ordinerà un cocktail con champagne. Che tu ci creda o no, non ho mai commesso un errore. O viceversa: in base a ciò che ha ordinato il cliente, posso trarre una conclusione sul suo carattere. È vero, tutto ciò è molto condizionale e approssimativo. A proposito, non è vero che solo gli uomini brutali ordinano cocktail forti e solo le donne forti scelgono il cognac. Il cognac è ​​la bevanda preferita delle persone con una mente raffinata e un intelletto potente, ma allo stesso tempo premuroso e che non commette azioni avventate e affrettate. E, ad esempio, il whisky piace di più alle persone socievoli e a coloro che sono abituati a ottenere tutto nella vita da soli.

Se bevi prima il vino, poi la vodka e completa il tutto con lo champagne, avrai sicuramente dei forti postumi di una sbornia. Ma i cocktail sono una miscela di diversi tipi di bevande alcoliche. Il mal di testa al mattino non è programmato?

Quando si bevono bevande separatamente, quello che succede è: almeno 250 ml di vino, poi almeno 100-200 ml di vodka, poi si passa al cognac e ancora almeno 100 grammi. Cioè, bevi nei bicchieri. Quando preparo un cocktail, mescolo gli ingredienti in quantità minime: 20 grammi dell'uno, 10 dell'altro, 50 dell'altro. Questo non ti farà male alla testa, a meno che, ovviamente, non bevi 1015 cocktail. Inoltre, devi sapere non solo cosa e quanto mescolare, ma anche come. A proposito, sono nemico dei grandi bicchieri da cocktail. Il bicchiere dovrebbe essere piccolo ed elegante. Non si beve a grandi sorsi, ma si assapora.

Esistono dei tabù secondo cui il mixaggio è vietato in qualsiasi circostanza?

Si ritiene che sia vietato mescolare il cognac con il whisky nello stesso bicchiere, poiché il primo è l'uva e il secondo è il grano, ma conosco persone che amano una tale miscela e sono ancora vive e vegete. Personalmente non mescolerei due ingredienti che rappresentano la purezza, nello specifico gin e vodka. È facilmente inutile. Prendendo come base la vodka, bisogna cercare di esaltarne il sapore e aggiungere morbidezza al retrogusto, per creare qualcosa di intrigante. Jin non lo farà.

Bloody Mary e il russo nero

PERCHÉ un cocktail così famoso e delizioso come il Bloody Mary ha un nome così inquietante?

Bloody Mary apparve nel 1921 ed era destinato ai postumi mattutini dei visitatori che avevano bevuto troppo l'altro giorno. E sebbene nella pratica il farmaco funzionasse perfettamente, all’epoca non si diffuse molto. Dopo un po ', il cocktail emerse a New York, ma non includeva la vodka, ma il gin, che allora era più popolare. Questo guazzabuglio venne chiamato ancora più dissonantemente Red Snapper, che significa Cattivo Rosso. Fu solo negli anni trenta che il gin venne nuovamente sostituito dalla vodka e al cocktail venne restituito il nome originale Bloody Mary. Perché quello insanguinato è chiaro dal colore e quale è Maria, questo, ovviamente, rimarrà oggetto di dibattito e versione. Non tutti i cocktail, anche quelli famosi, permettono di ripercorrere la storia del nome. Può essere ipotizzato solo con un certo grado di probabilità, in base alla logica. Ad esempio, il russo nero. Russo perché contiene amaro e nero perché in realtà è di colore nero. E alcuni nomi non possono essere spiegati, inoltre, richiedono l'aiuto di tutta l'immaginazione. Soprattutto nel momento attuale, in cui gli Orgasmi e il Sesso in Spiaggia nelle più svariate varianti si moltiplicano come funghi dopo questa pioggia.

Eccoti anche tu: come un russo, sei subito amareggiato. E perché è tutto così

Cosa c'è di offensivo in questo? A cosa pensi quando senti la parola Scozia? Un tempo gli scozzesi erano tutti whisky, poi kilt e Robert Burns. E gli scozzesi ne sono solo orgogliosi. I francesi sono il vino, i tedeschi la birra, gli inglesi la ale. La vodka è la bevanda nazionale dei russi. Sii orgoglioso che la tua bevanda sia un prodotto aristocratico, unico nella sua purezza e proprietà. E bere la vodka è un unico rituale che solo tu, russo, avete.