La vita vibrante del ristorante Yar. Babi Yar. Storia e foto Dov'era il ristorante Yar prima della rivoluzione
Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi del famoso ristorante "Yar" dove abbiamo organizzato un banchetto di nozze...
Cosa ci dice Google? sito web del ristorante:
“Il leggendario ristorante “Yar” è l'orgoglio speciale dell'hotel Conosciuto per le opere dei grandi classici russi, dal 1826 “Yar” ha vissuto la sua quarta nascita.
Questo ristorante bohémien è stato visitato da Pushkin, Chaliapin, Gilyarovsky, Rasputin, Savva Morozov, Chekhov, Kuprin, Gorky.
Oggi il ristorante Yar è uno dei migliori ristoranti nazionali in Russia, dove si possono gustare piatti deliziosi che combinano perfettamente le tradizioni culinarie."
Conosco Yara da molto tempo, se solo fosse uno dei migliori ristoranti della Russia... ne ero sicuro!
La sala banchetti è stata prenotata sei mesi prima della data del matrimonio. Il banchetto vero e proprio si è svolto in una delle sale del Sovetskaya Hotel, chi non lo sa, la Yar si trova nel Sovetskaya Hotel e ha 6 sale: Yar Hall (la sala più grande e lussuosa per 300 persone), e poi in discesa ordina Green, Mirror, Pushkinsky, Sovetsky, Duncan e la veranda estiva. L'interno del ristorante e dell'hotel è, ovviamente, molto bello, ricco, un luogo eccellente per matrimoni e sessioni fotografiche a tema)
Il ristorante ha un meraviglioso direttore dei banchetti - N. che ti racconterà tutto dettagliatamente e bene si metterà in mostra O CUCINA ristorante. La ragazza ci ha raccontato dei piatti inauditi e deliziosi che preparano gli chef del ristorante, che le porzioni dei piatti sono grandi, che la porzione per persona nel ristorante è molto grande rispetto ad altri ristoranti, che i tavoli saranno semplicemente affollati cibo e spuntini....
Cosa è successo realmente... Primo giunto, e ce n'erano davvero un mare... All'ora stabilita, i tavoli erano apparecchiati per metà, c'erano dei carri in mezzo alla sala, i camerieri attaccavano le gonne del buffet ai tavoli!!! e gli ospiti erano già arrivati.. Aveva un aspetto terribile, ospiti, camerieri in corsa, carrelli, tutto in un mucchio e la colpa di ciò è stata l'organizzazione prematura del direttore N. e del direttore responsabile del nostro banchetto quel giorno. Ok, mentre tutti gli ospiti si riunivano in silenzio, io e mio marito siamo andati a fare delle foto e mentre eravamo al servizio fotografico c'era un piccolo buffet per gli ospiti. Al tavolo del buffet c'era della frutta tagliata in modo osceno, come per il bestiame, me lo dissero più tardi i miei parenti
Poi c'è il tavolo e la sua impostazione: Un altro stipite! I tavoli promessi pieni di piatti e snack non c'erano! Le insalate erano disposte in piatti fondi profondi con bordi larghi, la povera insalata in un piatto del genere sembrava molto scarsa, anche se ce n'era comunque poca, anche i piatti di formaggio e carne erano molto scarsi, anche la ciotola della frutta era scarsa, ma la cosa più bella era il pane che era nello stesso vaso su una gamba insieme alla frutta, non è normale quando il pane viene servito in vasi del genere, non ho mai visto niente del genere! E il punto non è assolutamente che abbiamo ordinato poco, no, c'è un certo numero di grammi di questo o quel piatto a persona, ma questo per noi non è stato osservato, anche se il direttore ci ha detto che il ristorante ha una generosità inaudita in termini di quantità porzioni per persona, tutto è stato calcolato in anticipo insieme a lei. Inoltre, per qualche motivo, i camerieri hanno messo tutto l'alcol sui tavoli - dall'esterno il tavolo sembrava così - bottiglie, una zona calva, bottiglie, un piatto grande, bottiglie, una zona calva, bottiglie! Mia suocera, vedendo tutto questo caos, fece un'osservazione ai camerieri e il direttore N. N. non si è più presentato e non si è interessato di come stava andando il banchetto... I piatti erano insapori, esteriormente non sembravano affatto come se fossero stati preparati in una mensa in autostrada, i piatti non sarebbero stati in alcun modo decorati, beh, NESSUN MODO, in generale questo è un ristorante, un menu per banchetti e non un pranzo di lavoro!!!
Una volta finite le insalate e gli antipasti, le tavole cominciavano ad avere un aspetto ancora peggiore, abbiamo cominciato addirittura a mettere mazzi di fiori sulle tavole per togliere le zone calve! Quando la suocera chiese ai camerieri cosa ci sarebbe stato dopo secondo il piano, perché avevano urgentemente bisogno di portare fuori una nuova serie di piatti per nascondere i punti calvi. Si è scoperto che i piatti non erano pronti; stavano per essere messi in forno! Più tardi ci portarono la julienne, anch'essa insapore e con sopra una crosta di formaggio molto dura, tanto che era difficile da mangiare(
Poi c'era il piatto caldo... era qualcosa! I camerieri lo servivano nelle stesse stupide ciotole da zuppa dai bordi larghi, in cui giaceva un enorme pezzo di carne, di colore marrone scuro, che ricordava il selciato e le patate. Per quanto riguarda il pezzo di carne, è una storia diversa)))) La carne era diversa per tutti gli ospiti) Alcuni di loro l'hanno tagliata, ma l'hanno masticata male, altri non l'hanno tagliata affatto e non ci hanno nemmeno provato esso, e alcuni lo avevano con il sangue! Era anche insapore, insipido...
Camerieri. Pigro dei pigri! Per tutta la serata il cameriere è venuto due volte a casa della mia sposa per versare lo champagne in un bicchiere e mettere un'insalata e basta, taccio sugli invitati, praticamente non li hanno serviti, gli ospiti si sono versati l'alcol (Alla fine Alla fine del banchetto, i camerieri si sono avvicinati sfacciatamente a mio marito e hanno chiesto la mancia, avendo anche determinato l'importo della mancia. Il marito è rimasto confuso da tanta sfacciataggine e ha dato tutto ciò che aveva!))))) Uno dei camerieri è stato notato! che voleva prendere una bottiglia di alcol da quella rimasta. Cose del genere) Ci vergognavamo incredibilmente davanti agli ospiti per un tavolo così povero, anche se in anticipo avevamo detto a tutti che, beh, il tavolo sarebbe stato al meglio, dato che tutto si sarebbe svolto nel famoso ristorante Yar.
Nell’Ottocento in Europa era molto di moda andare in vacanza in Russia. Nei ristoranti di Londra e Parigi, i piatti della cucina slava erano i punti salienti del menu. A poco a poco, i residenti del Vecchio Mondo iniziarono ad aprire le proprie taverne in Russia. Le persone visitavano tali locali non solo per deliziare il proprio corpo con cibi e bevande, di cui ce n'erano molti offerti, ma anche per dedicarsi a vari tipi di intrattenimento. Oltre ad una grande varietà di piatti della cucina nazionale, nei ristoranti dal carattere russo si sono esibiti ballerini di cabaret e musicisti, cantanti e lettori hanno deliziato le orecchie dei visitatori.
Due secoli di storia
Un esempio lampante di attività di successo fu a quel tempo, e lo è anche adesso, il ristorante Yar (Mosca). Le foto di questa struttura adornano spesso le pagine delle guide della capitale. Questo posto è conosciuto non solo dai residenti locali della città, ma anche dai turisti. Questo stabilimento iniziò la sua esistenza nel 1826. Il fondatore di questo luogo, che divenne rapidamente popolare, fu Tranquil Yar. Fu il suo cognome a diventare il nome dello stabilimento. L'intera élite europea rese onore e lode a questo luogo, che era un eccellente esempio della cultura originaria di un popolo antico. La famosa ospitalità slava, l'abbondanza di piatti vari per tutti i gusti, un programma eccellente: tutto ciò ha reso il ristorante Yar il locale più famoso della capitale.
Luogo preferito dell'intellighenzia
Inizialmente, questo “paradiso dei buongustai” era il luogo d’incontro preferito dell’élite moscovita. Qui trascorrevano le serate i figli dei commercianti, i proprietari delle fabbriche e i grandi negozianti. Quasi ogni sera nella sala si poteva incontrare un rappresentante della cultura. Anton Pavlovich Ivanovich Kuprin, Konstantin Dmitrievich Balmont, Fyodor Ivanovich Chaliapin e persino Alexander Sergeevich Pushkin hanno visitato il ristorante Yar più di una volta, scegliendolo tra molti locali simili in città. Tra i mecenati delle arti, Savva Timofeevich Morozov ha onorato questo luogo con la sua presenza.
All'inizio del XX secolo arrivarono tempi difficili per la Russia. Rivoluzioni, scioperi, rivolte, guerre: il popolo e le autorità hanno costruito il socialismo. Nel corso degli eventi politici furono nazionalizzate molte altre strutture i cui proprietari erano stranieri. Quasi tutte le istituzioni con capitale straniero furono chiuse. Anche il ristorante Yar ha subito un triste destino. Il luogo d'incontro degli alti funzionari e dei ricchi mercanti sospese le sue attività. Ben presto nell'edificio fu situato l'Hotel Sovetskaya, dove le volte furono decorate con stucchi e le finestre furono decorate con affreschi e vetrate colorate.
Stato elevato
Dopo qualche tempo si decise di riportare il luogo popolare all'antico splendore. L'atmosfera unica ed inimitabile è stata riproposta. Architettura e design tornano a riempirsi di nuova vita. Il ristorante Yar divenne un vivido ricordo della Mosca “ambulante” del diciannovesimo secolo. Questa struttura continua a operare direttamente sotto l'ala protettrice del Sovetskaya Hotel. Questo, a sua volta, è uno degli hotel più confortevoli e di maggior successo della capitale. Gli stranieri spesso affittano stanze qui. Le recensioni elogiative degli ospiti stranieri che visitano il ristorante sostengono l'elevato status della struttura non solo a Mosca, ma anche ben oltre i suoi confini.
Ritorno alle basi
Secondo molti ospiti, Yar offre "la cucina più russa". Inoltre, questa struttura è forse l'unica in città dove è stato conservato l'interno coerente e allo stesso tempo pomposo della capitale borghese del XIX secolo. Il personale disponibile, un menu eccellente e un programma eccellente sono un buon motivo per visitare questo "paradiso dei buongustai". Come ai vecchi tempi, il pubblico del ristorante è piuttosto vario. Qui compaiono spesso rappresentanti della cultura e dello spettacolo, uomini d'affari e socialite. E ai tavoli vicini, famiglie normali e coppie innamorate gustano piatti deliziosi.
Decorazione degli interni e posizione
Ci sono moltissimi ristoranti a Mosca, ma difficilmente qualcuno di loro può essere paragonato a questo locale. Dopo la riapertura qui è stata restaurata non solo la cucina tradizionale per l'epoca, ma anche l'intero interno, fin nei minimi dettagli. Gli alti soffitti sono decorati con affreschi decorati. Elementi decorativi simili si possono trovare sulle pareti. Al centro della sala principale c'è un enorme lampadario con numerosi pendenti in cima. Colonne di malachite, specchi alti e numerose dorature: i designer moderni hanno fatto tutto il possibile per restituire a questo luogo un tempo popolare non solo il suo antico splendore, ma anche l'architettura in stile impero. Dalla sala principale si accede al cortile, dove davanti ai vostri occhi appare un delizioso panorama, la cui corona è una fontana, creata a somiglianza della fontana del Teatro Bolshoi. Diverse sale, ognuna delle quali è una mostra storica: tutto questo è il ristorante Yar.
L'indirizzo di questo locale è abbastanza noto: si trova sulla Leningradsky Prospekt, al centro dell'intersezione di due stazioni della metropolitana: Belorusskaya e Dynamo. Dalle metropolitane la struttura è raggiungibile con qualsiasi tipo di trasporto pubblico. Se il visitatore arriva con la propria auto, può lasciare liberamente il suo “cavallo di ferro” nel parcheggio gratuito.
Stanza principale
Come accennato in precedenza, il ristorante Yar è suddiviso in tre sale. Il primo, il più grande tra quelli disponibili, porta l'omonimo nome. L'architettura di questa stanza ti permette di scoprire facilmente cos'è uno stile impero pomposo e luminoso. La sala può ospitare 150 persone. Pertanto, questo posto è semplicemente perfetto per una grande festa. È interessante notare che nella sala Yar c'è anche un palco dove si trovano vari tipi di attrezzature. Di norma, è qui che si riunisce la maggior parte del pubblico. Il programma di spettacoli giornalieri, che ricorda più spettacoli teatrali, è anche il ristorante Yar. Il feedback dei visitatori suggerisce che la questione dell'intrattenimento dei clienti non è l'ultima priorità per l'amministrazione della struttura. Ragazze che fluttuano sotto il soffitto, spettacoli straordinari e vivaci, esibizioni di gruppi musicali e ballerini di cabaret, zingari e maghi: il programma è piuttosto vario e ampio.
Altre stanze
La seconda sala, anch'essa situata all'interno del ristorante, è una sala VIP chiamata “Mirror Hall”. Il suo nome sembra suggerire al visitatore la sua presenza, ma in realtà poche persone si aspettano che ci siano molti specchi. Grazie al loro corretto posizionamento, la stanza sembra molto grande. La Sala degli Specchi, infatti, può ospitare cinquanta persone. Come elemento aggiuntivo degli interni c'è un camino, che conferisce alla stanza un tocco di comfort domestico. Per incontri più rilassati, il ristorante offre un lobby bar che può facilmente ospitare quaranta persone.
Oltre ai locali interni, "Yara" si trova comodamente anche "sotto l'ala" dello stabilimento. Funziona solo nella stagione calda. La terrazza si trova nel cortile del ristorante. Il suo punto forte è la magnifica fontana. Ogni oggetto qui riporta alla memoria l'Unione Sovietica: le riviste Yunost dimenticate sui tavoli, i romanzi di Vertinsky provenienti da un vecchio grammofono, un'atmosfera tranquilla...
Piatti contemporanei e richiami storici
La cucina del ristorante è famosa per la sua raffinatezza e tradizione. Allo stesso tempo, lo chef coccola spesso il pubblico con i suoi nuovi capolavori. Nel menu potete trovare sia tortini che aragosta con gamberi. Manzo alla Stroganoff, vitello tenero, carne di cervo e di maiale, foie gras, patate rustiche e funghi in vaso: ognuno può scegliere un piatto secondo i propri gusti. Oltre al menu standard e permanente, ci sono anche aggiornamenti stagionali. In una giornata calda ti verrà offerto di rinfrescarti con succo di mirtillo rosso, e in una sera d'inverno ti verrà offerto di riscaldarti con un bicchiere di spumante invecchiato o una tazza di vin brulè. Il costo medio di un ordine per persona è compreso tra 3.000 rubli.
Analoghi
Vale la pena notare che non solo a Mosca c'è un ristorante "Yar". Kolomna può vantarsi anche di avere uno stabilimento con il nome simile. La storia di questo luogo non risale al secolo scorso. La cucina è piuttosto standard e comprende piatti russi ed europei. I visitatori notano il basso livello del servizio, il che, vedete, è del tutto inaccettabile, se non altro per rispetto all'illustre nome dello stabilimento moscovita.
Un'altra città in cui si trova il ristorante Yar è Krasnodar. Qui i clienti sono soddisfatti non solo del servizio, ma anche dei piatti molto gustosi. Anche gli interni e l'atmosfera sono ai massimi livelli.
Didascalia dell'immagine Vasily Mikhailovsky, 79 anni, tiene in mano un album con le sue fotografie d'infanzia. È sopravvissuto a Babi Yar
Il 29 settembre 1941, Caesar Katz, 4 anni, camminava mano nella mano con la sua tata per le strade di Kiev fino a Babi Yar. Si è messo in equilibrio sui binari del tram e ha chiesto alla tata di comprargli un palloncino festivo.
Il bambino era di ottimo umore. Le tante persone intorno a lui gli ricordavano le manifestazioni festive a cui aveva assistito di recente con suo padre.
Presto decine di migliaia di ebrei moriranno a Babi Yar. Tra loro ci saranno i suoi parenti e suo padre.
Il piccolo Caesar Katz sopravvisse quel giorno. Ora si chiama Vasily Mikhailovsky, ha 79 anni. Ha raccontato alla BBC la sua storia.
"Porta la giovane donna a Babi Yar domattina"
Ho avuto quattro madri, tre cognomi, due padri e un destino.
Sono nato nel 1937 nella famiglia ebrea Katz. La mamma è morta dopo il parto. Mio fratello, che aveva 6 anni più di me, ed io eravamo orfani.
Papà ci ha portato una tata, una donna molto brava, Nadezhda Fomina. Lavorò in un piccolo bar a Khreshchatyk e durante la guerra fu coinvolto nell'evacuazione del quartier generale del distretto.
Diritto d'autore dell'immagine uniano Didascalia dell'immagine Vasily Mikhailovsky mostra una foto della tata che gli ha salvato la vitaPapà ha messo tutta la nostra famiglia - nonna, bambini e tata - su un treno per evacuare. Il treno è rimasto bloccato vicino a Kiev, passando treni con attrezzature provenienti dalle fabbriche. Rimase lì per una settimana. Abbiamo finito il cibo. La nonna ha mandato la tata a casa nostra a Kiev per il cibo. Quando la tata tornò, il treno non c'era più. Quindi io e la mia tata siamo rimasti a Kiev e siamo tornati a casa.
Mio padre fu circondato vicino a Kiev e poi finì in un campo di concentramento in città. Ebbene, come hanno detto lì, i comunisti e gli ebrei sono un passo avanti. Il suo compagno lo ha trattenuto, quindi è sfuggito alla morte. Ma poi fu trasferito con qualche colonna in un altro campo e lungo la strada furono fucilati coloro che camminavano male. Papà non è stato colpito, ma è caduto. La colonna proseguì e lui si alzò e corse a casa.
Diritto d'autore dell'immagine uniano Didascalia dell'immagine Monumento ai bambini morti a Babi YarVivevamo vicino a Maidan, in via Kostelnaya. Papà corse a casa e ci vide. Aveva appena avuto il tempo di mangiare e cambiarsi d'abito, e poi bussarono alla porta: due poliziotti erano sulla soglia. Il custode ha visto papà entrare nel cortile e ha chiamato la polizia. Voleva scappare dalla porta sul retro, ma non lo abbiamo mai più visto. Il custode tornò e disse alla tata: "Porta la giovane donna a Babi Yar domattina".
"Morirai con lui"
La nostra tata era analfabeta. Non sapeva cosa fosse quella Babi Yar, né perché dovevo essere portata lì. La mattina ha fatto le valigie, ha preso qualcosa da mangiare e siamo andati con lei.
C'erano molte persone a Khreshchatyk. Ho chiesto di comprarmi delle bandiere e un pallone. Quando c'erano le vacanze, io e mio padre andavamo a una manifestazione, ci comprava dei giocattoli. Naturalmente qui non c'era tempo per i balli. Ero di buon umore, stavo in equilibrio sui binari. Così sono andati.
Diritto d'autore dell'immagine unianoE l'umore delle persone è gradualmente peggiorato. Donne e bambini piangevano. Abbiamo raggiunto il mercato Lukyanovsky, c'erano già poliziotti e uomini della Gestapo con cani in piedi lungo la strada. Raggiungemmo così il primo cerchio di accerchiamento davanti a Babi Yar. C'erano barriere anticarro fatte di rotaie, "ricci". La strada è stata bloccata. C'era un piccolo passaggio tra queste barriere. I tedeschi non avevano calcolato che ci sarebbero state così tante persone.
La gente si radunava in interi cortili, caricando cose. E perché? Perché i tedeschi diffusero la voce che gli ebrei sarebbero stati mandati in un altro luogo sicuro. In città è stato pubblicato un annuncio secondo cui tutti gli ebrei si sarebbero dovuti radunare all'incrocio tra Degtyarevskaya e Melnikov, e coloro che non sarebbero venuti sarebbero stati fucilati. Era impossibile restare a casa, tutte le strade intorno a Kiev erano bloccate, quindi tutti camminavano. Abbiamo incontrato il nostro tordo e lei ha avvertito la tata: "Dove vai con un bambino ebreo, morirai con lui. Prendi il passaporto".
Sulla prima linea di accerchiamento c'era un piccolo passaggio tra queste barriere anticarro, dietro i cani si sono precipitati contro le persone, anche un cane si è precipitato verso di noi e ha preso la nostra borsa con il cibo. Sono scoppiato in lacrime. Tutt'intorno la gente veniva picchiata con il calcio dei fucili e incitata. Io e la mia tata siamo caduti proprio su questa staccionata. Si sono spezzati nel sangue, ho ancora una cicatrice per tutta la vita. La gente ci attraversava, ci calpestava.
Diritto d'autore dell'immagine babynyar.gov.ua Didascalia dell'immagine Lapidi dell'ex cimitero ebraico di Babi YarProbabilmente in quel momento qualcuno del cuore di questo entourage ha perso un colpo: mi hanno sollevato da terra per il bavero, la tata aveva un passaporto in mano, hanno visto che era ucraina e ci hanno spinto fuori dall'accerchiamento. Uscimmo e ci nascondemmo nel portone. Ho già smesso di parlare. La lingua è stata portata via. Ed è durato a lungo.
Secchio di sangue e discarica
Per due settimane io e la mia tata abbiamo camminato per la città. Abbiamo trascorso la notte tra le rovine, abbiamo fatto visita ad amici e chiesto cibo. Alcuni hanno dato un po' di pane, altri delle patate. Una volta hanno detto alla mia tata: "Perché vai in giro con un bambino ebreo, lo uccideranno e uccideranno te".
Ha deciso di mandarmi in un rifugio per bambini senza casa, che era a Pechersk, in via Predslavinskaya. Ha scritto "Vasya Fomin" nel biglietto, me lo ha messo in tasca e mi ha lasciato davanti a casa.
Diritto d'autore dell'immagine unianoIl custode mi ha visto e mi ha portato dentro. Così ho incontrato la dottoressa Nina Nikitichnaya Gudkova, che aveva già curato 70 orfani. Si rese subito conto che ero una bambina ebrea, avevo dei riccioli così. Mi sono tagliato i capelli. Non ho parlato per diversi mesi. Durante la guerra rimasi orfano. Un orfano è una persona con un pezzo strappato del suo cuore e della sua anima. Nessuno si è preso cura di me o mi ha protetto.
Non c'erano provviste nell'orfanotrofio, i bambini di 1-1,5 anni morivano di fame. Noi, i più grandi, in qualche modo siamo sopravvissuti.
La gente delle case circostanti portò del cibo, ma non bastò. Accanto a questo ricovero esisteva un mattatoio dove veniva preparata la carne. Allora gli operai del macello ci hanno portato un secchio pieno di sangue e alcune frattaglie sul fondo del secchio. I bambini più grandi andavano alla discarica vicino al ristorante del teatro e raccoglievano il cibo avanzato. È così che siamo sopravvissuti.
C'erano molti altri bambini ebrei nell'orfanotrofio. Quando si stava avvicinando una specie di raid, Nina Nikitichna ci ha nascosto sotto le scale, ci siamo seduti lì come topolini. Hanno capito il pericolo.
Nuova famiglia
Dopo la liberazione di Kiev sono finita in un altro orfanotrofio. I bambini erano già stati trovati lì e portati via. Rimasi solo nella stanza. Ho pianto, preoccupato e ho chiesto alla tata perché nessuno veniva a prendermi. La tata dell'orfanotrofio mi dice: "Distanza, domani verrà qualcuno a prenderti".
Diritto d'autore dell'immagine uniano Didascalia dell'immagine Ogni settembre a Babi Yar viene commemorata la memoria delle persone uccise.Il giorno dopo ho sbirciato nell’ufficio di Nina Nikitichna e ho visto una donna e un uomo con una grande barba. Mi sono precipitata verso di loro, ho afferrato la barba dell’uomo e ho cominciato a gridare: “Mamma, papà, sono io, tuo figlio, portatemi via”.
Volevano prendere la ragazza, ma si sono commossi, quindi sono corso da loro. Così sono diventato Vasily Mikhailovsky.
All'inizio ero Caesar Katz, con quel nome sono nato. Poi sono diventato Vasya Fomin e ora sono Vasily Mikhailovsky.
Erano persone meravigliose, i miei nuovi genitori Vasily e Berta Mikhailovsky. Sono stato fortunato, si sono presi cura di me. Ma la loro storia non era così semplice. Questo era un medico della famiglia di un prete, anche sua moglie era ebrea. Durante la guerra nascose lei e sua suocera ai nazisti, la avvolse e la mise all'obitorio, nel reparto del tifo dell'ospedale, nei villaggi. È così che sono sopravvissuti.
Nel 1937 tre dei suoi fratelli furono fucilati. Volevano reprimerlo anche lui, in quanto figlio di un prete. Lavorava in piccoli ospedali nei villaggi, ed era costantemente trasferito in modo che non avessero il tempo di “scoprire” molto su di lui.
"Amarezza e dolore"
Non ho pensato a Babi Yar per molto tempo. Quel momento in cui siamo caduti davanti a Babi Yar, forse abbiamo anche avuto una commozione cerebrale. Non potevo parlare, non ricordavo nulla per molto tempo.
L'intera storia della mia salvezza e dei miei vagabondaggi a Kiev mi è stata successivamente raccontata dalla mia tata e dai miei parenti. Mi hanno trovato e sono venuti a Kiev a trovarmi. Ho visto per la prima volta mio fratello maggiore quando avevo 22 anni. Ha raccontato la storia della mia famiglia.
Diritto d'autore dell'immagine UNIANO Didascalia dell'immagine Monumento a Babi YarE, probabilmente, da Babyn Yar ho ancora una grande paura dei prigionieri. Appena li ho visti scortati in strada, ho tremato tutta e mi sono gettata tra le braccia di mio padre.
Penso che non abbastanza persone conoscano quegli orrori.
In epoca sovietica, Babi Yar era generalmente pieno di polpa. Portavano la terra nel nostro cortile e spesso c'erano dei teschi dentro.
Cosa posso dire? La gente non poteva nemmeno riunirsi lì per commemorare. Sono stati guidati su imbuti neri. Solo più tardi vi fu eretto un monumento. Ora ricordano di più di quelle atrocità. Noi, che siamo miracolosamente sopravvissuti lì, e siamo rimasti solo in pochi a Kiev, a volte ci esibiamo nelle scuole e condividiamo i nostri ricordi.
Ci sono state così tante tragedie durante la guerra che è difficile ricordare un solo luogo. I ghetti di Lvov e Minsk furono distrutti, ci sono migliaia di “Baby Yars”.
Ricordo quelle persone che morirono lì, a Babi Yar, mio padre, i miei parenti. È molto difficile, è amarezza e dolore.
È molto positivo che abbiano ripulito l’area lì. Puoi vedere madri con bambini sulle panchine: questo significa che la vita continua.
Uno dei clienti abituali della Yar era Savva Morozov Un inverno si recò al suo ristorante preferito (prima che fosse ricostruito), ma non lo lasciarono entrare. C'è qualche commerciante in giro: ha affittato il ristorante “nella fattoria” (servizio banchetti, cioè). Morozov poi si è accorto di alcune stronzate, lo ha portato in un ristorante e gli ha ordinato di abbattere il muro: "Pago tutto". Il muro viene abbattuto, Savva Timofeevich è seduto nella troika, aspettando, cioè, di cavalcare i neri. Non cede alla persuasione. Non voglio nemmeno chiamare la polizia: sono un cliente abituale, ho già lasciato tanti soldi nel ristorante. In qualche modo la zingara del coro lo convinse a non distruggere il ristorante.
Altrimenti i mercanti amavano giocare nell'“acquario”. Ordinarono che si versasse dell'acqua fino all'orlo in un enorme pianoforte bianco e vi si gettassero dei pesci.
C'era anche un listino prezzi alla Yar per coloro a cui piace indulgere. Il piacere di spalmare di senape la faccia di un cameriere, ad esempio, costava 120 rubli, e lanciare una bottiglia contro uno specchio veneziano costava 100 rubli. Tuttavia, tutta la proprietà del ristorante era assicurata per una notevole somma di denaro.
C'era anche un palco imperiale nel ristorante, anche se Nicola II non visitò il ristorante, ma Grigory Rasputin lo visitò più di una volta. Tuttavia, come il suo futuro assassino, il principe Felix Yusupov.
In tempi diversi, Yar fu visitato da Cechov e Kuprin, Gorkij e Leonid Andreev, Balmont e Bryusov, Chaliapin, gli artisti fratelli Vasnetsov, Levitan, Repin, Vrubel, Serov...
Tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Il coro zingaro di Ilya Sokolov ha lavorato a "Yar", qui hanno cantato famosi cantanti zingari: Olimpiada Nikolaevna Fedorova (Pisha), e più tardi Varvara Vasilyevna Panina (Vasilieva).
I visitatori venivano "trattati con ogni tipo di cibo" in sale enormi e maestose e uffici accoglienti situati sui balconi. Secondo gli archivi, “Yar” era considerato il ristorante numero 1 in Russia e in Europa. Perché in Europa? Sì, perché gli chef francesi di "Yar" cucinavano non peggio dei loro connazionali, e in termini di gamma e qualità di prodotti vegetali, animali e soprattutto gourmet, la Russia a quel tempo era molto più avanti di tutta l'Europa messa insieme. Alla Yar la scelta di prodotti per preparare vari piatti era innumerevoli.
La posizione che Yar occupava rispetto ai suoi ospiti - soddisfacendo ogni (assolutamente qualsiasi) capriccio e sconfiggendo l'immaginazione - rendeva il ristorante una potente calamita che attirava la capitale del Volga e della Siberia con l'inesorabilità di un boa constrictor.
Nel 1895, Yar fu acquistata da Alexey Akimovich Sudakov, un contadino di Yaroslavl che ottenne tutto con la sua mente e il suo talento. Nel 1910 ricostruì Yar (architetto A. Erichson): da una casa di legno, il ristorante si trasformò in un solido palazzo con colonne. Rimane in questo edificio fino ad oggi. Accanto al ristorante furono costruite le case per i dipendenti.
"Coachman, drive to the Yar" - una canzone dedicata a Sudakov, è stata cantata durante l'inaugurazione del nuovo edificio del ristorante.
Nel 1998 è iniziata la ricostruzione del ristorante, facendo rivivere l'antico splendore di Yar. Ad oggi, l'interno pre-rivoluzionario è stato restaurato: gli affreschi dell'inizio del secolo sul soffitto e sulle pareti sono stati restaurati, il lampadario del 1912 (così come le lampade del 1952) è stato restaurato e la fontana nella è stato ricreato il cortile, progettato secondo il progetto della fontana del Teatro Bolshoi.
I ristoranti apparvero a San Pietroburgo e Mosca solo nel terzo decennio del XIX secolo, diventando simboli dell'eleganza straniera. Il leggendario ristorante Yar è stato il primo ad apparire a Mosca ed è rimasto insuperato, diluendo il locale in stile occidentale con baldoria puramente orientale. La popolarità di "Yar" continuò a crescere e, dopo aver raggiunto il suo apice negli anni '10, sprofondò nell'abisso insieme alla Russia nobile e mercantile, per poi rinascere un secolo dopo.
"...Quanto tempo rimarrò in questa famelica malinconia
Digiuno involontario
E con vitello freddo
Ricordi i tartufi di Yar?..."COME. Puškin
La storia del leggendario “Yar” inizia nel 1826, quando a Kuznetsky Most nella casa del mercante Chavannes “fu aperto un ristorante con tavoli per pranzo e cena, tutti i tipi di vini d'uva e liquori, dessert, caffè e tè a prezzi molto ragionevoli prezzi” (indirizzo moderno: Kuznetsky Most, 9 – ndr). Lo ha affermato il quotidiano Moskovskie Vedomosti.
Inutile dire che questo era completamente falso? Anche la colazione a Yar costava un importo pari al costo di un treno di cereali, e la poulard fritta (pollo alla griglia grasso e ben nutrito, preparato secondo una ricetta speciale) costava 25 rubli. in argento - un importo pari al budget mensile di una famiglia a reddito medio. Ma non puoi ordinare un solo pollo per cena allo Yar.
La Russia nel 19 ° secolo adottò attivamente le tecnologie occidentali, adattandole abilmente alle proprie realtà, e spesso proprio questo adattamento fu effettuato da stranieri russificati. Il nome "Yar" non ha nulla a che vedere con il burrone; il ristorante fu fondato da uno straniero, il francese Tranquil Yard, nel 1826, ed ereditò il cognome dei suoi genitori. La posizione sulla Kuznetsky Most fu scelta per essere vivace: nella casa di Ludwig Chavannes c'erano anche negozi alla moda di vini, tabacco da fiuto, profumi, cappelli, tessuti e libri.
Il ristorante Tranquil Yard era frequentato da personaggi famosi; era un luogo d'élite nel vero senso della parola. Qui trascorrevano il loro tempo membri della famiglia imperiale e della Boemia letteraria, concessionari ferroviari, banchieri e commercianti di borsa. Lo “spirito dei tempi” si sentiva pienamente a Yar; il leggendario ristorante ha svolto il ruolo di luogo di incontro per coloro che hanno fatto la storia. Savva Morozov e Gilyarovsky erano clienti abituali a Yar, Przhevalsky, Chekhov, Kuprin, Gorky, Leonid Andreev, Balmont, Chaliapin e Rasputin vennero qui;
Pushkin ha menzionato il suo ristorante preferito nella poesia “Reclami della strada”: “...e ricorda i tartufi freddi “Yara” con vitello...”. Nelle sue memorie “Il passato e i pensieri”, lo scrittore Alexander Herzen ha ricordato come lui e un amico andarono a pranzo a Yar: “A quel tempo eravamo ancora dei principianti e quindi, dopo aver pensato a lungo, ordinammo oukha au champagne (zuppa di champagne), una bottiglia di vino del Reno e cosa - qualcosa di minuscolo, grazie al quale ci siamo alzati dalla cena, terribilmente costosi, completamente affamati.
Nonostante il costo mostruoso, “Yar” divenne ben presto un trendsetter nel mondo della ristorazione. I vecchi locali modesti non potevano più accogliere tutti e già nel 1848 il ristorante si trasferì a Petrovka, più vicino al Giardino dell'Ermitage. Tuttavia, anche il Giardino dell'Hermitage non poteva ospitare tutti coloro che volevano visitare Yar. Inoltre, non c’era spazio per l’ampiezza del campo di applicazione e per l’attuazione di tutte le idee. "Yar" si sta trasferendo per l'ultima volta: sull'autostrada di Pietroburgo.
Ora questo è l'inizio della Leningradsky Prospekt, una zona prestigiosa, quasi centrale, ma che allora, a metà del XIX secolo, era una zona di campagna circondata da giardini e dacie. Essendosi trasferito fuori città, "Yar" non è entrato nella categoria dei ristoranti ordinari che interessano solo i residenti estivi. La strada per Yar, sia in inverno che in estate di notte, era ben illuminata e tre pazze troike galoppavano lungo di essa, tutto a Yar.
Fu in questo periodo che il coro zingaro divenne una parte inseparabile di Yar. La leader di questo coro, così come il rapporto tra i cantanti e i loro fan, era Anna Ivanova, talentuosa non solo come cantante, ma anche come organizzatrice. Il coro zingaro “di Yar” diventa il migliore di Mosca, gli zingari al suo interno erano i più belli e vocali. La posizione che Yar occupava rispetto ai suoi ospiti - soddisfacendo qualsiasi (assolutamente qualsiasi) capriccio e sconfiggendo l'immaginazione - ha reso il ristorante una potente calamita che ha attratto la capitale del Volga e della Siberia. Gli incendi erano rari.
"Chi non ricorda il famoso Yar con la sua zuppa à la tortu dalla testa di vitello, che non era in alcun modo inferiore nel gusto alla vera tartaruga", scrisse la rivista Moskvityanin nel 1858, "con la sua Bivsteak, con i tartufi, con la sua pernici fritte nel Perigord, dove ancora una volta c'erano più tartufi che carne, con i suoi polli nel mese di gennaio, con fagioli freschi, con i suoi croccadi di gallo cedrone, orate al vapore e, infine, con il suo matlot di sterlet?
Nel 1871, "Yar" divenne proprietà del mercante Fyodor Aksenov e nei decenni successivi stupisce i contemporanei con l'originalità e la portata delle baldorie mercantili. Immagina un pianoforte aperto, pieno fino all'orlo d'acqua in cui nuotano i pesci: così suonavano i mercanti nell'acquario dello Yar. Nessuna spesa è stata risparmiata qui per soddisfare i capricci. Inoltre, cercarono di inventare qualcosa che nessuno aveva mai fatto prima: era una questione di prestigio. Le storie sulle stranezze dei mercanti passavano di bocca in bocca con una sfumatura di sorpresa e ammirazione, diventavano leggende e si trasformavano in aneddoti e memorie.
A poco a poco, a Yar si è formato una sorta di listino prezzi per coloro che amano viziarsi. Il piacere di spalmare la senape sulla faccia di un cameriere costava, ad esempio, 120 rubli, e lanciare una bottiglia contro uno specchio veneziano costava 100 rubli. Tuttavia, "Yar" non fece altro che arricchirsi da tale rovina: l'intera situazione era prudentemente assicurata per somme ingenti. L'ospite pagava “per piacere”, l'assicurazione pagava i danni.
Anche i camerieri non si sono offesi: le mance, se l'ospite era soddisfatto, venivano distribuite in lotti.
Tutti sono impazziti a modo loro: qualcuno è venuto a Yar accompagnato da una tigre addomesticata, qualcuno ha offerto champagne alle signore da un bicchiere con una manciata di diamanti sul fondo, e tutto questo è stato osservato da un proprietario soddisfatto che ha saputo spronare saggiamente i ricchi e ricavavano enormi profitti da questa baldoria.
Continuando a investire denaro nella Yar, Aksenov sta intraprendendo una ristrutturazione globale dell'edificio. Il ristorante doveva diventare un vero e proprio palazzo con giardino d'inverno, fontane e piscine, dotato delle più moderne tecnologie. Furono ordinati mobili unici per "Yar", il progetto era già stato avviato, ma... una morte inaspettata impedì l'attuazione dei piani napoleonici di Aksenov.
Nel 1895, "Yar" andò da un contadino originario di Yaroslavl, Alexei Akimovich Sudakov. I contadini di Yaroslavl sono andati a lavorare nelle taverne e nei ristoranti di Mosca da tempo. Quindi Alexei Akimovich, nonostante i suoi 27 anni, aveva molta esperienza: ha iniziato da ragazzo in un negozio di tè, poi è diventato il proprietario di una taverna. Sudakov non ha rovinato il lavoro dei suoi predecessori, inoltre, è stato sotto di lui che "Yar" è diventato il ristorante più famoso della Russia, costando quasi trecentomila rubli.
Nel 1910, Yar fu finalmente ricostruita: da una modesta casa di legno si trasformò in un lussuoso palazzo con colonne. L'edificio fu ricostruito dal famoso architetto Art Nouveau Adolf Erichson. Lo Yar pre-rivoluzionario era magnifico ed eclettico: oltre alla Sala Grande e alla Sala Piccola in stile imperiale, c'erano stanze separate in stile moresco, russo e francese.
Le sale erano pensate sia per ospiti illustri che per un pubblico più semplice. Nel cortile del ristorante c'era un bellissimo giardino estivo da 250 posti con misteriose grotte di pietra, gazebo ricoperti di edera, fontana e prati. “Yar” con “cantine e giardini” occupa già un intero isolato. Sotto di esso si forma un piccolo villaggio in cui vive un esercito di dipendenti.
Agli inizi del Novecento il ristorante fu il primo ad aprire un garage, da dove le auto prelevavano i clienti a qualsiasi ora del giorno. A Yar tenevano i registri dei clienti famosi: all'ingresso del ristorante c'era un orso di peluche con un vassoio d'argento tra le zampe, e alla fine della notte sul vassoio cresceva una montagna di biglietti da visita lasciati dagli ospiti. La stampa ha riferito che il nuovo edificio del ristorante “ha superato tutte le aspettative in termini di ricchezza e persino di lusso della decorazione e, soprattutto, di grande gusto ed eleganza di esecuzione. Le persone esperte trovavano difficile dire se avessero mai visto qualcosa di simile in grandezza e splendore tra i templi stranieri della golosità.
L'attrazione del locale era un'enorme vasca con storioni e sterlet, da dove il cliente poteva scegliere il pesce per preparare un piatto d'autore. “Un amante dello storione bollito si avvicinò alla piscina”, ricorda un contemporaneo, “e puntò il dito contro questo o quel pesce. È stato immediatamente catturato con una rete e il dilettante ha ritagliato un pezzo figurato dalla copertura branchiale con le forbici. Quando questo pesce veniva servito in tavola, già bollito, veniva applicato un pezzo sul ritaglio. Se corrisponde significa che è il pesce giusto! Nessun inganno."
Il magnifico Yar senza precedenti durò solo pochi anni. Nel 1818 Sudakov fu portato via direttamente da Yar da uomini severi con giacche di pelle. Il proprietario della Yar non è mai tornato al suo ristorante. Il proletariato vittorioso abbatté ferocemente la modanatura dello stucco, caricò mobili di lusso sui carri e coprì i dipinti sulle pareti: "Yar" cessò di esistere.
Dal 1918 al 1952 l'edificio del ristorante ospitò un cinema, una palestra per i soldati dell'Armata Rossa, un ospedale, una scuola di cinema, la VGIK e la Casa del Pilota. Nel 1952, su indicazione personale di Stalin, all'edificio del ristorante (oggi Hotel Sovetsky) fu aggiunto un complesso alberghiero in stile impero russo. E nel 1952, dopo più di 30 anni di oblio, il ristorante riaprì. È vero, cominciò a chiamarsi "sovietico", ma rimase comunque d'élite: qui visitavano solo i migliori. Nel corso degli anni, il ristorante è stato visitato dal primo ministro britannico Margaret Thatcher, dal cancelliere tedesco Konrad Adenauer, dal primo ministro indiano Indira Gandhi, delegazioni governative di potenze straniere, artisti famosi e altri.
Il ristorante Sovetsky è arrivato nella Nuova Russia in uno stato davvero deplorevole. Nel 1998, il nuovo direttore generale Valery Maksimov iniziò la ricostruzione di Yar, riportandola al suo antico splendore. Oggi gli interni pre-rivoluzionari sono stati completamente restaurati: sono stati restaurati gli affreschi dell'inizio del secolo sul soffitto e sulle pareti, sono stati restaurati il lampadario del 1912 e le lampade del 1952, è stata ricreata la fontana nel cortile . Anche le tradizioni stanno lentamente riprendendosi, sebbene i mercanti moderni non siano così tirannici. Comunque aspetteremo e vedremo...
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